Gli Esteri
L’acetato di etile è un composto organico estere etilico dell’acido acetico. Gli esteri sono composti dalla reazione di alcol o di un fenolo con acido carbossilico. L’etilacetato si presenta come un liquido volatile, incolore e dal gradevole odore fruttato caratteristico degli esteri a basso peso molecolare. Le reazioni chimiche tipiche degli esteri sono:
- L’idrolisi acida o retro-Fisher che è la stessa di formazione dell’estere stesso ma permette ad una molecola d’acqua di riformare l’alcol e l’acido con un protone in più.
- L’idrolisi basica che fa reagire l’estere con una base forte fino a scomparire del tutto dalla soluzione.
- La alcoolisi che sostituisce l’alcool dell’estere con un altro che ne prende il posto.
- L’ammonolisi che grazie all’ammoniaca rompe il legame dell’estere ottenendo un alcol e una ammide.
Per le loro reazioni chimiche gli esteri e in particolare l’acetato di etile viene utilizzato usato come intermedio nella preparazione di coloranti, profumi, essenze, nella preparazione di saponi grazie all’ idrolisi basica anche detta saponificazione, come solvente nella produzione di smalti, inchiostri, pellicole fotografiche.
Acetato di etile solvente
L’acetato di etile bolle a 77 gradi e fonde a -83 ed è altamente infiammabile. Grazie al prezzo conveniente, al basso grado di tossicità e all’odore gradevole l’acetato di etile viene utilizzato principalmente come solvente e diluente. Questo solvente è utilizzato largamente nel campo cosmetico e farmaceutico ma anche nel restauro grazie all’elevata azione solvente nei confronti di molte resine sintetiche e naturali. Grazie a questo solvente si può realizzare un’efficace consolidante per legno a base di resina acrilica. I chicchi di caffè e le foglie di tè sono decaffeinati con questo solvente che è presente anche in pasticceria, nella frutta e nei profumi dove evapora rapidamente lasciando solo la gradevole essenza sulla pelle. L’acetato di etile è l’estere più comunemente usato nella vinificazione, essendo il prodotto dell’acido organico volatile più comune – l’acido acetico e l’alcool etilico generato durante la fermentazione. L’aroma dell’acetato di etile è più vivido nei vini più giovani e contribuisce alla percezione generale di “fruttato” nel vino ma quantità eccessive sono considerate un difetto per la qualità del vino. Spesso viene utilizzato anche in entomologia per la raccolta e lo studio degli insetti. L’etilacetato viene messo in un barattolo insieme all’insetto stesso che asfissiato manterrà la sua forma per essere poi osservato.
Salute e sicurezza
Come per i solventi in generale una sovraesposizione può causare irritazioni ad occhi, gola e naso fino alla perdita di conoscenza. Anche se l’effetto irritante e corrosivo è decisamente più basso rispetto ad altri solventi bisogna comunque prendere le precauzioni necessarie per il corretto utilizzo e conservazione dell’acetato di etile. Sarà necessario prestare attenzione allo smaltimento una volta saturo che dovrà essere trattato al pari dei rifiuti pericolosi evitando che si disperda nell’ambiente.